E' vero, E' vero... vi avevo promesso che ne avrei parlato in modo approfondito.
Solo che ho evitato di farlo subito per non incappare nella guerra dei (molti) fan vs (pochi ma agguerriti) heaters.
Infatti l'ho finito già da un po di giorni. Risultato? Davvero niente male. Molte cose l'ho già dette nell'articolo precendente e molte impressioni che ho avuto sono rimaste invariate. La serie però con mia somma sorpresa cambia registro spesso (all'incirca ogni 2 puntate), e tutto funziona. Si, funziona perchè la regia (molto cinematografica con un respiro ampio per essere una serie TV, non che ci sia nulla di male eh) va appresso alla sceneggiatura molto colorita e varia (ma anche un po lacunosa) di Pizzolatto. I due protagonisti neanche a parlarne. Ovviamente Matthew McConaughey sovrasta il suo collega in molte occasioni, ma piccoli spazi interessanti oltre la carismatica figura di Rust ce ne sono a bizzeffe. Martin più che altro risulta umano, più arrivabile. L'intento di Pizzolatto è far indentificare lo spettatore in Martin, facendo vedere Rust da un punto di vista più o meno critico. C'è chi lo può odiare per la sua saccenza. C'è chi può amarlo per i suoi discorsi nichilisti. Io ho sommato entrambe le cose, ma alla fine ho dato ragione a Martin. Credo che anche il personaggio di Rust l'abbia fatto nella scena finale.
Interessanti anche tutti i riferimenti a "The Yellow King" di Chambers, a Carcosa (la città del Re in Giallo) e tutte le strizzate d'occhio varie all'horror paranormale. Oltre i protagonisti infatti, la cosa più riuscita di TD è l'atmosfera che si viene a creare pian piano nelle puntate. Menzione d'onore allo stato della Lousiana, la nuova frontiera del noir americano. Questi cieli perennemente uggiosi, questa ambientazione fuoriporta e questo stile retrò anni 90 funzionano alla grande, danno alla serie un tocco personale che ti invoglia parecchio ad andare avanti puntata dopo puntata.
Insomma True Detective non è solo i monologhi di Rust come credevo all'inizio. E' molto di più. Certo non è la rivoluzione che tutti credono o "la serie definitiva" ma è un ottimo progetto praticamente sotto tutti i punti di vista.
Giusto una nota sul finale, molto aperto e poco definitivo come per ogni Serie TV. Il problema che True Detective è una serie antologica. Speriamo che le prossime serie anche se con ambientazioni e personaggi differenti possano esplorare meglio tutti i (molti) punti interrogativi e le questioni irrisolte che si lasciano volontariamente Rust e Martin alle spalle.
VOTO: 87/100
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