Partiamo da Snyder, e dal suo precedente film Man of Steel. Film su l'Uomo d'Acciaio che nel 2013 divise pesantemente critica e pubblico (a me, sopratutto la prima metà del film, non mi dispiacque affatto). Sicuramente un merito, anzi definiamolo meglio, una caratteristica peculiare quel film l'aveva: non era il solito cinecomic. Molto dark con poco umorismo, un'ambizione a trattare temi molto profondi e tanta voglia (forse pure troppa) di prendersi sul serio.
Batman V Superman nasce come seguito di MoS. La missione era semplice: mettere una volta per tutte in accordo critica e pubblico, dando finalmente il via ad un universo cinematografico DC. In realtà, la storia non è andata esattamente cosi. Se il punto due possiamo darlo per realizzato (sono in programma da qui al 2020 diversi film targati DC), il punto uno possiamo tranquillamente dire che è stato totalmente mancato.
Batman V Superman è il film che in queste ore sta raccogliendo le recensioni più discordanti che abbia mai visto per un cinecomic. C'è chi lo giudica un disastro totale, chi invece ne esalta alcune caratteristiche, chi delle altre e c'è anche chi dice che sia il miglior cinecomic uscito fin ora. Insomma, è una situazione molto simile ad una guerra civile.
Situazione facilmente immaginabile, visto le critiche che accompagnano questo film sin dal suo annuncio (sopratutto nei confronti di Ben Affleck nei panni del Cavaliere Oscuro).
Ma dove eravamo rimasti? Superman e Zod hanno distrutto praticamente tutto il centro di Metropolis mietendo diverse migliaia di vittime, tra queste anche...molti dipendenti della Wayne Enterprises. Da qui parte l'incipit: chi è l'Uomo D'Acciaio? E' giusto che un Dio cammini tra di noi indisturbato e possa fare quello che più gli aggrada (anche se in questo caso è salvare vite)?
E poi l'odio. L'odio di Bruce Wayne, interpretato da un Ben Affleck immenso, dark e introspettivo. Il film si apre proprio con la scena dell'omicidio degli amati genitori di Bruce, accompagnato da una apertura toccante della colonna sonora di Hans Zimmer e Junkie XL, con il tema che segue il ritmo del cadere delle perle della collana di Martha Wayne. Poi il presente. Metropolis che va in pezzi, un Bruce Wayne che corre sprezzante del pericolo verso un palazzo della sua azienda che crolla. Il dolore di ieri, il dolore di oggi. Il centro di questo film, più che la trama, l'incipit all'universo cinematografico DC e gli aspetti tecnici sono loro: i personaggi. Batman è arrabbiato, fa paura. Tanto è che Snyder prende a piene mani dal cinema Horror per rappresentarlo.
Ben Affleck, come dicevo prima, è semplicemente immenso. Riesce a far provare allo spettatore un elevato grado di empatia, riuscendo a bucare lo schermo con tutta quella rabbia e tutto quel dolore che prova dentro. Anche io ero dubbioso della scelta di Ben, quando accadde (circa 2 anni e mezzo fa) pensai "fanculo quell'attoruccio da commediole, Bale tutta la vita". Poi ho cominciato ad approfondire la figura di Affleck: non un attoruccio da commedie come pensavo, ma un artista completo, un attore che in alcuni film è semplicemente fantastico (mi vengono The Town, Gone Girl a Argo, nonostante quest'ultimo lo definisco una leccata di culo bella e buona ad Hollywood), uno sceneggiatore e un regista da panico (i già citati The Town e Argo più Gone Baby Gone rappresentano la semi-perfezione cinematografica di quest anni dal mio punto di vista). Da quel momento in poi aspettai l'interpretazione di Batman, per me Sacra, con sempre crescente ansia. Adesso posso dire con la pace nel cuore che non solo mi ha soddisfatto, ma anche esaltato. Da un punto di vista fisico, è sicuramente il Batman cinematografico più aderente al fumetto: senza collo, mascellone e massiccio. Si muove e combatte come il Batman dei videogiochi Rocksteady (ed è un assoluto bene )e lo dico senza pensarci troppo: questo film contiene la miglior scena di combattimento dedicata a un Batman cinematografico.
Anche Henry Cavill fa il suo dovere, donandoci un buon Superman (mediamente migliore di quello di MoS) ed eccellendo sopratutto nel suo rapporto con Lois Lane (Amy Adams). Gli sceneggiatori confezionano una dolce storia d'amore, dove si vede l'importanza di essere sempre presente uno nella vita dell'altro.
Un'altra (positiva) sorpresa di questo film è Gal Gadot con la sua Wonder Woman. Bella, sensuale e convincente, la sua apparizione (accompagnata da un'ottima chitarra elettrica) ha esaltato più di uno spettatore. Anche su di lei sono piovute critiche all'annuncio (non aveva abbastanza seno secondo alcuni) rivelatesi infondate.
Da quella fetta di critica che sta smontando inesorabilmente questo film, Diana e Bruce vengono (grazie al cielo) lodati per l'interpretazione dei rispettivi attori. E già questo dovrebbe far ben sperare per il futuro dell'universo DC.
Lex Luthor, villan per eccellenza del film, interpretato da Jesse Eisenberg. Attore bravo pieno di talento, Jesse (probabilmente complice una scrittura del personaggio un pò troppo influenzata dalla figura del joker) tiene la sua performace sul filo che divide il folle psiocopatico da una grottesca macchietta. Riesce (per un pelo) a rendere questo Luthor convincente nonostante le parti più buie della sceneggiatura siano quelle a lui dedicate.
Veniamo proprio ad uno dei punti più criticati del film: la sceneggiatura. Molti hanno tirato un sospiro di sollievo quando Chris Terrio ha sostituito Goyer (ritenuto responsabile per il "fallimento" di MoS e per il tiepido successo di Batman Begins). Eppure attualmente questo sembra il fronte più sotto pesante attacco del kolossal Warner. Lo script di BvS è sicuramente interessante: principalmente sono tre filoni narrativi principali che viaggiano indipendenti per i primi 70 minuti circa fino a fondersi man a mano in un unico filone narrativo. C'è più o meno tutto: un'indagine alla Batman, una storia d'amore e la macchinazioni di un cattivo tutto con un importante sfondo ideologico: la sottile differenza tra Bene e Male vista nel rapporto Uomo - Dio. E' giusto che un Dio possa camminare in mezzo a noi? Assoluta chicca nella caratterizzazione comune dei tre personaggi principali è il toccante tema dell'importanza dei genitori, la cui perdita ha avuto effetti diversi su tre personaggi orfani (Batman, Superman e Luthor).
Una delle critiche più diffuse che ho trovato in giro per la rete è "c'è troppa carne al fuoco". A mio avviso anche una delle più infondate: la trama è piuttosto lineare, anche se non mancano i colpi di scena. Le informazioni non sono poi così tante, ci sono giusto due scene che possono lasciare spiazzati: una potremmo definirla "onirica", la seconda un (azzeccato) espediente narrativo che inserisce il tema Justice League all'interno di questo neonato Universo Cinematografico. La prima, molto bella (sarebbe quella con lo scenario desertico che si vede nei trailer), ammetto che possa risultare mediamente complessa da capire a un non lettore di fumetti DC. La spiegazione è semplice: persino chi la vive (Batman) in quel momento non capisce cosa voglia dire. Man a mano che la storia va avanti lui (come dovrebbe fare lo spettatore) comincia a comprenderne in parte il significato.
La seconda, a mio avviso, è stato il modo perfetto per infilare all'interno del contesto un tema che andava raccontato: i metaumani. Molti potrebbero dire che è una scena fuori fase, in realtà nella trama ha uno sviluppo importantissimo (rivedetevi il finale!) e l'espediente utilizzato per inserirla ci sta tutto.
Queste critiche mi portano a comprendere una cosa: che lo spettatore medio dei cinecomics abbia costantemente bisogno dello spiegone (non voglio dire chi ci ha abituati a questo, sennò mi tacciano di Fanboysmo).
Le vere critiche alla sceneggiatura le farei più al cattivo spoilerato dai trailer: Doomsday. Non si capisce bene chi è e l'azione intrapresa per la sua creazione è decisamente poco chiara e, volendo anche illogica. Ci sarebbe anche stato bisogno di una spiegazione più profonda delle ragioni delle macchinazioni di Luthor (portate comunque avanti in modo ottimo, ma certe volte viene da chiedersi "perchè?"). Si capisce che è uno xenofobo, ma questa parte della sua caratterizzazione viene lasciata un pò troppo ad intendere. Insomma diciamocelo: i cattivi si potevano fare meglio.
L'altra critica risulta essere un classico gradino dove inciampano quasi tutti i cinecomics: più di un paio di volte vien da chiedersi "Perchè quel personaggio fa quella determinata cosa? Come faceva a saperlo? Quando l'ha scoperto?". Come ho già detto, un classico senza tempo.
Come di critiche, la sceneggiatura a mio avviso raccoglie diverse lodi. Prima tra tutte: non segue il solito script da film di supereroi (A fa vedere quanto è figo, A incontra B e perde, A fa qualcosa per pomparsi, A rincontra B e vince di poco), intreccia abbastanza bene i personaggi in un groviglio di eventi, mette in mostra temi molto importanti e più seri della media dei cinecomics, cercando di non dare una soluzione morale allo spettatore, caratterizza alla grande Batman e getta una potente base per il futuro.
Riguardo la regia c'è poco da dire. A me Snyder piace. Eppure questo risulta essere il suo film "più pulito", meno sbavato e (volendo) meno personale. Scordatevi i rallenty di 300 o gli zoom in presa diretta di MoS. Tranne qualche effetto "camera a mano" durante gli scontri e qualche capovolgimento particolare all'inizio, Snyder firma una regia interessante ma sobria (per i suoi standard perlomeno) e decisamente apprezzabile. Sopratutto perché condita da una fotografia eccellente, cupa e dark da buon stile DC. Le scene d'azione sono molto belle e variegate tra loro: si va da metaumano contro umani (superman contro i cattivi), a umani contro umani (batman contro i cattivi), allo scontro tra i protagonisti e persino ad un bel team up con inevitabile metaumani contro metaumani.
Inutile dirlo, gli effetti speciali sono mastodontici in quantità e molto buoni qualità, tranne un'importante sbavatura: nuovamente Doomsday. E' praticamente il Troll di Moria in CGI che si è rifatto una vita(ccia) al di fuori della Terra di Mezzo. A riabilitarlo in parte è lo scontro finale: epico, mortale e distruttivo (molto fumettoso, tantè che alcuni hanno storto il naso nel vedere Batman coinvolto, abituati agli scontri "sobri" alla Nolan).
Ho apprezzato invece discretamente il montaggio. Serrato, forse in certi casi pure troppo, e molto poco "gentile". Non è uno di quei montaggi che aiutano la fruizione ma, ha il grande vantaggio di tenere sempre lo spettatore con il fiato sospeso. Forse da questo fattore deriva un'altra critica che leggo spesso: "il film è una sequenza di belle immagini male amalgamate tra loro e prive di senso". Sinceramente a questa critica non saprei bene come rispondere; che in certi casi il montaggio diventi leggermente confusionario è vero(ci tengo a sottolineare: assolutamente niente di grave, in film blasonati c'erano situazioni ben peggiori, e non sto parlando solo di cinecomics); ma privo di senso...Personalmente la trama l'ho seguita, e penso che chiunque possa seguirla bene. Le due ore e mezza (leggermente troppe) volano, forse ad ingannare molti è stato l'aspetto cinefumettoso del film, che nasconde in realtà temi forti, un intreccio particolare e personaggi duri. Per affrontare questo "muro di serietà" immagino ci sia bisogno di un mood diverso di quello con cui si affronta un classico cinecomics (la mia è una tesi e come tale tranquillamente opinabile).
La colonna sonora, firmata da Hans Zimmer e Junkie XL, è ottima, con toni epici e scandisce perfettamente tutto il film non risparmiandoci delle chicche (il tema di Wonder Woman). Unico difetto: Hans Zimmer preferisce non comporre il tema di Batman per paura di essere influenzato dal suo precedente lavoro e lascia tutto in mano a Junkie XL. Il risultato lascia abbastanza a desiderare (è probabilmente l'unica nota stonata di Batman, insieme al fatto che uccide o meglio, come dice Snyder "lascia morire").
Quale è il risultato di tutto ciò? Un film epico a tinte dark, sia nel senso moderno del termine ma sopratutto nel suo significato classico. Batman e Superman non sono i ragnetti di quartiere con i quali puoi fare amicizia e scambiare due parole. Sono entità, divina nella sua versione di Superman e umana nella versione del superuomo nietzschiana di Batman, che si scontrano e si incontrano. Come nei classici dell'epica occidentale. Il tono di tutto il film gira inesorabilmente attorno a questo. "Gli dei camminano tra noi". E' il senso di molte opere DC, che si rispecchia fortemente in questa pellicola. Un senso nuovo per i cinecomics che, a mio modo di vedere, nel mercato se ne sentiva un certo bisogno.
In conclusione. Funziona questo film? La mia risposta è un deciso si. Ha dei difetti? Assolutamente si. Peggiori di quelli di altri film lodati dalla critica? Assolutamente no, anzi. Quindi perché è stato massacrato così inesorabilmente, nonostante al botteghino stia sfondando e una buona parte di pubblico lo difenda a spada tratta? Ah boh. Dico solo che tutto ciò mi ricorda molto la storia di 300.
Quindi perché sono incazzato. Perché non puoi dare 4 a questo film e 8 e mezzo a Age of Ultron.
VOTO: 82/100 (prima visione a caldo)
P.S: Non è classificabile all'interno delle critiche che possano influire sul giudizio finale in quanto non strettamente inerente alla qualità del film, ma spero che la Warner licenzi l'addetto al marketing che ha voluto all'interno del montaggio di uno dei trailer le immagini della battaglia contro Doomsday rovinando la sorpresa a tutti i fan.
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